martedì 10 gennaio 2012

LA BIUNIVOCITA' DELLA “PARTECIPAZIONE” E IL SABATO DEL CITTADINO.


Partecipazione!!!...che termine “sbandierato”...
Il bello sarebbe andare ad analizzare e valutare le attività di partecipazione che le Amministrazioni locali mettono in campo, per capire quante siano solo “propagandistiche”...
Secondo me, la partecipazione si agisce a vari livelli e, sostanzialmente, secondo due direttrici diverse: quella interna all'Ente e quella esterna.
La prima: 
  1. quando il programma elettorale si tramuta in programma di mandato, l'elaborazione di questo passa attraverso il coinvolgimento dei partiti e delle forze politiche che compongono la coalizione e, poi, deve essere definito dalla Giunta e, quindi presentato al consiglio comunale. Nulla osta che quest'ultimo passaggio sia maggiormente condiviso e discusso fra i capigruppo consiliari: questo è sintomo e sinonimo di democrazia, prima ancora che di partecipazione. E' vero che al Consiglio viene presentato, ma una cosa è “calarlo pre-confezionato dall'alto”, un'altra, è averlo fatto conoscere e averne discusso prima del giorno prestabilito per il consesso consigliare...
Inoltre i capigruppo dovrebbero insieme svolgere un lavoro di “confronto” con una frequenza assidua ad incontri che, a seconda delle tematiche affrontate, siano aperte al pubblico e comunque diffuse quanto a contenuti e lavoro svolto, affinchè il cittadino conosca compiutamente l'attività del gruppo politico che ha votato..
  1. Buona norma sarebbe anche che, ancora prima che al consiglio Comunale, lo stesso venisse reso noto ai Responsabili dei Settori comunali perchè il programma si trasformerà in obiettivi da raggiungere di cui questi ultimi saranno responsabili e sui quali verranno valutati. E, conseguentemente, a cascata, dovrà essere reso noto a tutti i dipendenti comunali perchè tutti sono, a vari livelli, coinvolti.
  2. Lo stesso percorso deve essere attuato anche per l'approvazione di altri atti importanti per l'amministrazione: Bilanci preventivi, consuntivi, PGT, bilanci di mandato...
  3. a livello di microrganizzazione, è buona norma che l'organizzazione dei servizi, l'implementazione di progetti, la stessa riorganizzazione organica dell'Ente, passi attraverso la comunicazione di obiettivi, finalità e di modalità d'azione fra le parti interessate alla realizzazione e all'attuazione. 
  4. Tornando al Consiglio Comunale, lo stile partecipativo di un'Amministrazione dovrebbe valorizzare l'importanza dei lavori consiliari, delle varie commissioni e delle proposte che da queste discendono, ragionando anche sull' oppotunità che la presidenza di alcune di queste sia in capo alla minoranza proprio a garantire trasparenza, legalità e controllo, se mai ve ne fosse bisogno.
  Serve che il Consiglio definisca delle linee guida circa i criteri per le nomine nei CDA dell'Istituzione Biblioteca e nel CDA della Azienda Multiservizi che garantiscano professionalità e che vi sia l'obbligo della puntuale rendicontazione al Sindaco affinchè l'Ente possa svolgere seriamente il compito del controllo analogo.
Stiamo parlando di stili di governo, di modi di muoversi per raggiungere gli scopi dell'Ente nel modo più efficiente ed efficace possibile, con la massima trasparenza e con una chiara comunicazione se non condivisione d'intenti.  
La seconda:
  1. Il primo livello di partecipazione si ottiene con una buona ed efficace comunicazione all'esterno di tutto ciò che si fa...atti amministrativi, lavori pubblici, servizi, progetti, attivazione di controlli contro l'evasione, anche informazioni che possono determinare “preoccupazione” vanno date gestendone la modalità di comunicazione.
  2. Poi, occorre dare un ruolo ben preciso ai cittadini: devono diventare “gli occhi della città”, le “sentinelle” di Senago, nel senso che l'implementazione di un sistema di segnalazioni è l'anello di congiunzione fra gli uffici e la loro attività e la necessità dell'amministrazione  di tener sotto controllo ciò che avviene.
  3. La creazione di “laboratori di comunità” che, magari, suddivisi per quartieri siano propositivi rispetto ad iniziative, attività e proposte da formulare all'Amministrazione e da decidere insieme
  4. La partecipazione alla definizione del PGT, del Bilancio, di un Piano cittadino di sostenibilità ambientale...
  5. L'individuazione di una giornata settimanale, ad esempio il sabato...lo potremmo chiamare il SABATO DEL CITTADINO, in cui il Sindaco in primis, ma anche la sua Giunta, in via straordinaria rispetto alle normali e quotidiane attività che svolge e in aggiunta ai normali giorni di appuntamento, si mette a disposizione ed in ASCOLTO DELLA CITTA': ascolto che potrà avvenire in Municipio, ma a me sembrerebbe più giusto avvenisse nei quartieri.
IL SINDACO E LA SUA GIUNTA devono stare fra la gente ed andare incontro al cittadino perchè solo così potranno avere il “polso della situazione”, la conoscenza reale della città con i suoi grandi e piccoli quotidiani problemi. 
    

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